India
Il nostro viaggio nell’India del Nord è nato un po’ per caso
e si è rivelato non solo un’esperienza incredibile, ma è stato anche la più forte e motivazionale spinata a viaggiare con i bambini e a creare questo sito. Infatti siamo partiti con una famiglia di amici, in totale quattro adulti e due bambine di sei anni, e nel corso del viaggio è capitato più volte che altri turisti europei ci abbiano chiesto, fermandoci per strada, come fosse viaggiare in India con i bambini; tutti infatti avevano lasciato a casa i propri figli per mille motivi diversi. Ma poi perché l’India da un lato attrae e dall’altro spaventa così tanto? Con un po’ di stupore ed incredulità mi chiedevo come vai avessero compiuto una scelta simile, ribadendo che le nostre piccole grandi viaggiatrici stavano benissimo: respiravano, mangiavano, dormivano e giocavano esattamente come in qualsiasi altra parte del mondo. Certo, qualche raccomandazione in più prima della partenza era stata necessaria, soprattutto per sensibilizzarle a stare molto attente all’utilizzo dell’acqua da bere, ma per il resto ritenevo che l’India fosse una grande esperienza di vita. E si è rivelata proprio così.
Aprile 2018
Le nostre fanciulle si sentivano vere principesse tra i saloni e le corti dei meravigliosi palazzi del Rajasthan e notti trascorse in case storiche meravigliosamente restaurate le hanno rese protagoniste di autentiche fiabe. Noi adulti inoltre eravamo davvero estasiati di fronte alla bellezza e ai dettagli architettonici dei templi e dei palazzi, i cui marmi sono così minuziosamente lavorati da sembrare veri e propri merletti ricamati.
Se l’India fa subito pensare a caotiche e inquinatissime metropoli, sono riuscita invece ad arricchire il nostro viaggio in una terra di per sé già così fiabesca, con tre esperienze davvero straordinarie a contatto con la natura:
Una notte letteralmente sotto le stelle, dormendo su semplici brandine tra le dune del deserto del Thar, grazie ad un safari di due giorni a dorso di dromedari, partendo da Jaisalmer. Un’esperienza tanto “fuori dal comune” quanto divertente, che ci ha regalato un tramonto ed un’alba grandiosi, corse mozzafiato sulla sabbia e una deliziosa cena attorno al fuoco.
Due giornate splendide tra le campagne dei Monti Arvalli, lontani da qualsiasi circuito turistico, alla ricerca dei leopardi. Dopo anni di bracconaggio il governo indiano ha deciso di proteggere questi splendidi felini, risarcendo i pastori dei capi di bestiame cacciato. Qui abbiamo respirato un’aria di autenticità in un contesto paesaggistico davvero bello; scorgere i leopardi appostati sulle rocce e perfettamente mimetizzati a pochi metri da noi, mentre scrutavano i greggi, è stato davvero emozionante. Un giro serale nei piccoli villaggi ci ha poi catapultati nella vita rurale più vera e qui abbiamo avuto l’onore di essere accolti in una casa contadina per assistere a qualche attimo della preparazione di una sposa.
Due giorni di safari a bordo di jeep aperte nel meraviglioso Ranthambore National Park alla ricerca della maestosa tigre del bengala sono stati il coronamento di un sogno e la principale motivazione a compiere questo viaggio, scegliendo accuratamente il periodo di fine aprile per una maggiore probabilità di avvistamento grazie alla vegetazione arida, e si sono rivelato semplicemente spettacolari. Difficile descrivere l’emozione di trovarsi al cospetto della regina dei felini, dopo la visione di centinaia di cervi pomellati attorno a noi nel fitto dei boschi e corse rocambolesche sulle rocce (alle bambine, mentre si tenevano alla barra della jeep, sembrava di essere sui vagoncini delle montagne russe).
Se indubbiamente le meraviglie architettoniche e decorative dei palazzi del Rajasthan ci hanno lasciato a bocca aperta, devo ammettere che le haveli, vecchie case dei mercanti lungo la Via della Seta nel Shekhawati, dove tutto sembra essersi fermato ai tempi passati, si sono rivelate la più bella sorpresa dell’India del Nord. Potrà invece sembrare un insulto, ma sono rimasta leggermente delusa dal famosissimo Taj Mahal; la sua maestosità e raffinatezza sono sicuramente indiscutibili, ma il turismo eccessivo costringe i visitatori a veloci percorsi obbligati e, secondo il mio modesto parere, non c’è modo e tempo di assaporare la sua maestosità e sacralità.
Se indubbiamente le meraviglie architettoniche e decorative dei palazzi del Rajasthan ci hanno lasciato a bocca aperta
devo ammettere che le haveli, vecchie case dei mercanti lungo la Via della Seta nel Shekhawati, dove tutto sembra essersi fermato ai tempi passati, si sono rivelate la più bella sorpresa dell’India del Nord. Potrà invece sembrare un insulto, ma sono rimasta leggermente delusa dal famosissimo Taj Mahal; la sua maestosità e raffinatezza sono sicuramente indiscutibili, ma il turismo eccessivo costringe i visitatori a veloci percorsi obbligati e, secondo il mio modesto parere, non c’è modo e tempo di assaporare la sua maestosità e sacralità.
Devo ammettere che appena rientrata da questo incredibile viaggio (sì, lo slogan Incredible India è più che appropriato) ero un po’ amareggiata e contrariata, soprattutto a causa del comportamento altezzoso e spesso maleducato riservato dagli uomini a noi donne, anche alle turiste, purtroppo dettato da un sistema sociale dove il sesso femminile è tenuto in scarsa considerazione. A tal proposito ricorderò sempre l’immagine scattata e fissa nella mia memoria di due donne avvolte nei coloratissimi e leggiadri sari intente a scavare con il piccone le fogne, mentre gli uomini stavano a guardare seduti sugli scalini di un’abitazione con il telefonino in mano, e una mucca vagava pacificamente … ecco, questa è l’India. Ma con il passare del tempo ho apprezzato sempre più quell’immenso paese dai sapori intensi, dai colori sgargianti, dove antichissime tradizioni convivono con il caos estremo delle megalopoli moderne, dove abbiamo visitato templi in cui si venerano topi e scimmie e le mucche vagano indisturbate tra le vie affollate. Forse è così che deve essere, l’India va capita e assaporata lentamente: con il tempo quel senso di sacralità sempre presente, di fede profonda si fa spazio tra il rumore assordante dei clacson e se si ascoltano bene le proprie emozioni che affiorano si coglie tutta la magia di questo paese incredibile.
Credetemi l’India è un paese meraviglioso da visitare a qualsiasi età e non può che arricchire profondamente anche il viaggiatore più giovane.